I primi passi
Di Admin (del 19/01/2007 @ 11:28:00, in tChadar, linkato 1232 volte)
Oggi è namgang (in ladakho) o ston (in zanskar) l'ultimo giorno dell'11° mese giorno fortunato.
La foto di rito della confluenza (sumdho o sumdha) fra Zanskar e Indo la scattiamo dall'alto perché la strada domina l'incontro fra i due fiumi. In estate lo Zanskar ha la portata maggiore e l'Indo sembra un modesto affluente. Anche oggi sotto di noi lo Zanskar sembra il maggiore fra i due fiumi.
Vi è però una notevole differenza con l'estate. Oggi l'acqua è più azzurra e da quassù vediamo il fondo di entrambi i fiumi.
Fino al 1989 il piccolo villaggio di Chilling (Phyi-gLing) era raggiungibile solo attraverso un sentiero disagiato e pericoloso oppure, in inverno, sul tChadar. In questo villaggio vive una antica comunità di orefici che integrano i proventi della loro attività agricola ed artigianale con la creazione di gioielli famosi in tutto il Ladakh.
È l’unico insediamento del Ladakh dove tutti gli uomini lavorano i metalli ed è anche l’unico a mantenere una tradizione orale che racconta la fondazione del villaggio alla fine del 16° secolo da parte di un gruppo di artigiani nepalesi. Il nome indica “luogo degli stranieri” ed esistono anche documenti che certificano la donazione del terreno da parte dei sovrani in cambio del lavoro presso i monumenti reali. Secondo gli anziani la materia prima proveniva dal fondo del fiume Zanskar dove era possibile trovare pezzi di rame vergine dal peso anche di due chilogrammi. Il fiume forniva anche molto legno che veniva trasformato in carbone vegetale. Dalla fusione si otteneva rame puro. Nel corso del ‘900 si è iniziato a far giungere rame ed ottone da Srinagar. L’argento in lingotti era importato dalla Cina via Yarkand e Leh. Il carbone era ricavato dagli alberi di Skiu e Kaya (valle del Markha). Il borace per la fusione arrivava da Rupshu.
Muoviamo i primi passi da Chilling scendendo dalla strada sul ghiaccio del fiume. Non è facile. Occorreranno sicuramente ancora un paio di giorni prima di muoversi con disinvoltura. Sulla vecchia carta comprata nel 1985 figura un toponimo indicato come Lama Guru. C'è un Monastero disabitato dove il 10° giorno del 1° mese tibetano si festeggia Padmasambhava, Guru Rinpoche. Stiamo camminando da un paio d'ore e siamo proprio di fronte alla confluenza con il fiume Markha. Nel 1993, Gyatso aveva sotterrato un sacchetto di viveri sulla riva sassosa ed ampia opposta al Markha.
Poco oltre vi è un passaggio che ricordo ancora con terrore. Nel 93 il ghiaccio qui non si era formato. Avevamo dovuto camminare su un irto pendio di ghiaia correndo il rischio di scivolare, rotolare, immergerci nell'acqua gelida. Namgyal e Garchung si erano messi sotto di noi. I ragazzi riuscivano a camminare senza scivolare. Conficcavano il bastone nella ghiaia e noi procedevamo in equilibrio di bastone in bastone, avanzando man mano che i ragazzi cambiavano posizione alternanadosi. Per fortuna al ritorno, così come oggi, il ghiaccio si era formato e il passaggio era rimasto solo un ricordo da raccontare. E finalmente arriviamo alla nostra prima sosta.
Tilat Sumdo Lat N 033 057'041.365" Lon E 077 012'053.290" alt 3220m
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